Frattura del femore. Quali sono le cause e le terapie riabilitative? Agg. 2022
In questo Articolo
Quante volte abbiamo sentito parlare del femore e delle sue fratture?
Probabilmente tante, e conosciamo altrettante persone che purtroppo sono state vittime della sua frattura. L’incidenza in Italia è alta, e la popolazione maggiormente colpita è quella over 75; basti pensare che è coinvolto il 90% della popolazione anziana. Inoltre, il genere femminile sembra essere più rappresentato rispetto agli uomini in un rapporto 2:1.
Come si può fratturare il femore?
Le cause sono molteplici, e si possono inizialmente distinguere in traumatiche e atraumatiche.
- Traumatiche: sono ovviamente causate da un trauma diretto (il più frequente è la caduta). Altri traumi possono essere quelli sportivi ad alto impatto o incidenti stradali.
- Atraumatiche: sono dovute a fratture spontanee del femore. Questo accade quando il carico a cui l’osso è sottoposto (anche il semplice peso corporeo) supera le capacità di carico dell’osso stesso che è di per sé demineralizzato e più fragile. Esempi di cause di fratture spontanee sono: utilizzo di farmaci che favoriscono la demineralizzazione ossea, presenza di metastasi ossee, osteoporosi, malformazioni/deformazioni ossee, utilizzo prolungato di alcune classi di farmaci o di sostanze stupefacenti.
Come si riconosce una frattura del femore?
Al contrario di ciò che si può pensare non tutte le fratture del femore sono riconoscibili fin da subito. Se vi è stato un trauma (a maggior ragione se ad alto impatto) accompagnato da impossibilità alla deambulazione diventa necessario l’invio in Pronto Soccorso. Diversamente, i segni e sintomi sono simili alle altre fratture: dolore localizzato e talvolta irradiato, tumefazione, ematoma, difficoltà nella funzione. Questi però dipendono anche dalla sede di frattura (testa del femore, collo del femore, trocanterica…).
Il Fisioterapista che riceve in trattamento un paziente che lamenta dolore in sede femorale e presenta condizioni di cautela (genere femminile, età sopra i 50anni, menopausa, osteoporosi, utilizzo di alcune classi di farmaci, tumori, precedenti fratture…) ha due strumenti a disposizione per giustificare l’invio in Pronto Soccorso per l’esecuzione di una radiografia a raggi X: il test clinico Patellar Pubic Percussion Test (PPPT) ed il ragionamento clinico.
Le fratture di femore si trattano solo chirurgicamente?
No. Il trattamento della frattura è di competenza medico-chirurgica e a seconda di tutti i parametri e le informazioni, è lo specialista a definire se il trattamento è conservativo o chirurgico. Certo è che trattandosi di un osso ampiamente vascolarizzato, sottoposto a carico costante e indispensabile per la deambulazione, diventa spesso necessario ricorrere alla soluzione chirurgica attraverso osteosintesi o sostituzione protesica.
La fisioterapia quando inizia?
La Fisioterapia, con obiettivi diversi nel tempo e man mano modificabili, inizia subito dopo l’intervento: mobilizzazione passiva, drenaggio degli edemi, educazione all’utilizzo degli ausili e ai passaggi posturali e ripresa dell’attività muscolare.
In un programma a lungo termine e in accordo col medico-chirurgo, l’attenzione viene posta sul ripristino della funzionalità completa laddove possibile: recupero completo di una corretta deambulazione, autonomia negli spostamenti e ripresa dell’attività sportiva precedente all’infortunio (per soggetti sportivi)
Cosa è importante considerare in questa condizione?
Sicuramente rispettare i tempi biologici di guarigione tissutale e la corretta consolidazione della frattura. Inoltre la precoce immobilizzazione e la limitata mobilità del paziente, incidono nelle autonomie e negli ambiti sociali, motivo per cui diventa necessario istruire il paziente ed i caregivers sulla gestione della condizione, riducendo quanto più possibile il carico familiare.
Hai bisogno di una terapia di riabilitazione? Contattaci e prenota una consulenza.